Wednesday, 16 december 2009
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Premsa
Italiano
Bisogna congratularsi che le informazioni pubbliccate nella stampa internazionale ed italiana riguardo i referendum sull'independenza che si sono svolti questo scorso weekend in Catalogna siano stati, con qualche eccezione, ben trovate ed obiettive. Si è trattato di una iniziativa prettamente popolare, a finanzamento dai contributi di particolari e portata avanti con un'organizzazione compresa da non meno di 15 milla volontari civili ed independente dai partiti politici presenti sia nel Parlamento catalano e nemmeno in quello spagnolo.
Inoltre, ci vuole mettere in evidenza che sin dall'inizio di questa iniziativa, i partiti cosiddetti independentisti o autonimisti catalani e ancor meno quello socialista -attualmente al Governo tripartito autonomo catalano- ed anche le emittenti -radio e televisione pubblica ed i principali quotidiani di Barcellona- hanno fatto sì degli sforzi per silenziare i referendum senza, però, riuscirne e non potendo evitare che il discorso sull'independenza sia a tutt'oggi nel centro dell'agenda politica catalana. Siamo consapevoli che un'inziativa del genere,con una partecipazione intorno al 30% delle 700.000 persone chiamate alle urne, cioè circa 200.000 votanti, per una consulta simbolica non ha precedente in Europa e, per ciò, dovrebbe per se stessa essere considerata già una vittoria degli independentisti catalani in confronto al governo spagnolo ed una chiamata alle forze politiche catalane che sembrano ignorare, anche quelle cosiddette independentiste, , un movimento che soltanto risponde ad un sentimento ogni volta più steso nella società sulla possibilità chella Catalogna possa esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione.