Invece Concita
Blog di Concita de Gregorio
27-03-2018
Grazie a Marta Rovira, segretaria generale di Esquerra Republicana
"Oggi prendo un cammino duro, un cammino che disgraziatamente tanti altri che ci precedono hanno dovuto prendere: il cammino dell’esilio. Non posso nascondere la profonda tristezza che sento nell’allontanarmi da tanta gente che amo. Allontanarmi da tante battaglie condivise, per tanti anni, con persone mosse da un unico obiettivo: cambiare la società dove vivono. Farla più giusta. Persone degne. Lasciare i paesaggi che mi circondano fin dall’infanzia, non poter passeggiare nella città dove vivo… Sono triste, ma molto più triste sarebbe stato vivere obbligata internamente al silenzio. Sentire la mia libertà di espressione censurata da tribunali che intimidiscono e che applicano sfacciatamente criteri politici".
"Ogni giorno, ogni ora sentivo la mia libertà limitata da minacce giudiziarie arbitrarie. Non mi sentivo libera. Non mi riconoscevo. In queste ultime settimane ho vissuto dentro una prigione interna. L’esilio sarà duro, ma è l’unica forma che ho di recuperare la mia voce politica. Di sollevarmi contro il governo del Partito Popolare, che perseguita chi vota e che castiga chi intende cambiare ciò che è prestabilito. Un governo disposto a rinunciare allo stato di diritto e alle libertà civili per i suoi obiettivi politici".
"Ho una figlia, Agnese. L’esilio mi permetterà di esserci di più come madre, e lo merita molto".
"Vi voglio dire un’ultima cosa: non lasciate che il rancore si impadronisca di voi. L’analisi di una realtà antidemocratica e profondamente ingiusta non deve cedere il passo al risentimento. Contro nessuno. Contro niente. Solo a partire dal rispetto e dall’amore verso tutti i cittadini e tutte le opinioni costruiremo cambiamenti radicali e profondi. Solo dal lavoro comune otterremo una Repubblica per tutti. Come dice Oriol Junqueras: ‘In questi giorni che verranno rimanete forti e uniti, trasformate l’indignazione in coraggio e perseveranza. La rabbia in amore. Pensate sempre agli altri, a quello che dobbiamo ricostruire. Perseverate perché io persevererò’. Questo è quello che faremo, Oriol. Vi scrivo, ora sì, con libertà e sincerità. Viva la libertà, la giustizia, l’uguaglianza e la fraternità. Viva una Repubblica Catalana per tutti".